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EWABA, la filiera dei biocarburanti e l'impegno di Adriatica Oli in UE

Da quasi 40 anni, l’economia circolare è l’oggetto sociale di Adriatica Oli, specializzata nella raccolta e recupero degli oli vegetali esausti provenienti da ristoranti, industrie alimentari e famiglie. Presenti in quattro regioni di Italia (Marche, Abruzzo, Lazio e Lombardia), siamo da sempre attivi nella promozione di comportamenti virtuosi e di buone pratiche per l’ambiente.

Radici marchigiane, orizzonte europeo

Le nostre radici sono in un piccolo paese delle Marche, ma il nostro spirito di innovazione e il nostro senso di responsabilità verso l’ambiente e la società ci spingono ben oltre i confini della nostra regione. La circolarità e la sostenibilità, infatti, richiedono un approccio globale così come la transizione ecologica e la decarbonizzazione esigono un coordinamento a livello europeo, e idealmente mondiale. Una sfida urgente, questa, che riteniamo non possa essere affrontata individualmente. Adriatica Oli è convinta che, nonostante la loro complessità, i percorsi virtuosi debbano essere intrapresi senza esitazione.

Nasce EWABA, European Waste-based and Advanced Biofuel Association

Nel 2013 il nostro CEO Giorgio Tanoni decise di compiere un passo significativo verso l’Europa facendo rete con altre aziende europee che come noi operano nella filiera dei biocarburanti. Fu così che, insieme a Michael Fiedler-Panajotopoulos (Germania), Sai Mitra Dittakavi (Olanda), Yorgos KyriaKopoulos (Grecia) e Mathijs Brinkman (Olanda), diede vita a EWABA. Oggi questa associazione senza scopo di lucro conta oltre 50 associati e rappresenta gli interessi dell’industria europea dei biocarburanti di II generazione a Bruxelles, centro nevralgico delle decisioni politiche ed economiche dell’Unione Europea.

La normativa europea sui biocarburanti

Attualmente la normativa UE in materia di biocarburanti prevede che, entro il 2030, il 14% dei carburanti utilizzati provenga da fonti rinnovabili. Il sistema incentivante del double counting, ovvero la maggiorazione del contenuto energetico dei biocarburanti di II generazione, e il rafforzamento delle prescrizioni della Direttiva ILUC, limitante l’impiego di terreni agricoli per la produzione di biocarburanti, disegnano una struttura normativa garante, per lo meno in Europa, del giusto equilibrio tra sostenibilità e produttività.

Il ruolo di EWABA e i biocarburanti di II generazione

EWABA si impegna a sollecitare le istituzioni europee affinché adottino politiche volte a promuovere e tutelare la produzione e l’utilizzo su larga scala di biocarburanti ottenuti in modo sostenibile a partire da resti organici, come grassi e oli vegetali esausti. I biocarburanti di questo tipo sono detti di II generazione.

Ottenuti dalla lavorazione di materiali di scarto e rifiuti (elencati nell’Allegato IX della Direttiva 2018/2001 RED II), questi biocarburanti contribuiscono alla decarbonizzazione dei trasporti riducendo significativamente le emissioni di gas serra.

Un duplice vantaggio

I biocarburanti di II generazione presentano un duplice vantaggio: da un lato, evitano la dispersione nell’ambiente di un rifiuto altamente inquinante e, dall’altro, lo valorizzano trasformandolo in risorsa, secondo un approccio di economia circolare.

I biocarburanti non sono tutti uguali

Attualmente, sul mercato sono presenti diversi tipi di biodiesel. Ne ricordiamo tre:

  • UCOME (Used Cooking Oil Methil Esther o estere metilico vegetale da olio da cucina esausto),
  • HVO (Hydrotreated o Hydrogenated Vegetable Oil ovvero olio vegetale idrotrattato o idrogenato),
  • SAF (Sustainable Aviation Fuels o carburanti sostenibili per l’aviazione).

EWABA sostiene principalmente, ma non esclusivamente, il biodiesel UCOME, ottenuto attraverso un processo di transesterificazione, perché garantisce una riduzione del 90% delle emissioni di CO2 rispetto al diesel fossile.

Nel trasporto su gomma, tuttavia, l’UCOME può essere utilizzato solo se miscelato con il diesel tradizionale, mentre nel trasporto marittimo non si rende necessaria l’aggiunta di altri carburanti. Purtroppo, il biodiesel UCOME non trova applicazione nel settore dell’aviazione.

Perché EWABA predilige l’UCOME rispetto all’HVO o al SAF?

A nostro avviso, il biodiesel UCOME è preferibile agli altri due perché, in virtù di un processo produttivo meno energivoro, consente di abbattere una maggiore quantità di emissioni di CO2.

L’HVO, invece, non è altro che un biodiesel UCOME idrotrattato ovvero sottoposto a un ulteriore processo di raffinazione mediante idrogeno. Il che comporta una minore riduzione di CO2 rispetto all’UCOME (85% contro 90%). Il biodiesel HVO può essere utilizzato nel trasporto su gomma e in quello marittimo senza essere miscelato con altri carburanti, mentre non trova applicazione nel settore dell’aviazione.

Il SAF, infine, può essere considerato alla stregua di un HVO idrotrattato ovvero subisce un doppio cracking mediante idrogeno, cosa che limita la riduzione di CO2 a circa il 76% rispetto al diesel fossile. Diversamente dall’UCOME e dall’HVO, il SAF è impiegabile esclusivamente nel settore dell’aviazione.

Questa breve distinzione è necessaria per comprendere la posizione di EWABA, che non è contraria all’impiego di HVO o SAF, ma semplicemente sollecita politiche regolatorie in grado di garantire un impiego efficiente delle risorse, in altri termini la diffusione di biodiesel UCOME nei settori stradale e navale.

Attività per gli associati

EWABA svolge un ruolo attivo nei confronti delle società della filiera dei biocarburanti che la compongono. Ecco alcuni esempi:

Aggiornamento normativo

EWABA informa gli associati circa le novità in fatto di regolamenti e direttive europee, mettendo in risalto le criticità e i vantaggi competitivi che possono derivarne per le aziende della filiera dei biocarburanti.

Policy

L’associazione partecipa ai tavoli tecnici della Commissione europea e delle commissioni parlamentari. Inoltre, svolge attività di coordinamento con le associazioni di settore e si prodiga per tutelare gli interessi degli associati.

Media review

EWABA pubblica giornalmente un daily recap delle notizie di maggiore rilievo provenienti dalla filiera dei biocarburanti.

Iniziative per gli Stati membri UE

L’associazione monitora lo sviluppo normativo negli Stati membri europei e, attraverso i suoi associati, coordina eventuali azioni di policy a tutela o a sostegno del settore.

Eventi

EWABA organizza e promuove eventi del settore, conferenze e iniziative di networking, provvedendo non solo a segnalarli alle aziende associate che operano nella filiera dei biocarburanti, ma cercando di garantire anche una loro partecipazione attiva.

Chi ci rappresenta in EWABA

Come abbiamo già detto, Adriatica Oli è una delle aziende che una decina di anni fa diedero vita a EWABA. Oggi come ieri, l’intento resta quello di promuovere l’impiego di biodiesel di II generazione controbilanciando gli interessi delle associazioni di categoria che annoverano tra i loro iscritti petrolieri e multinazionali del settore degli idrocarburi.

Nel novembre del 2022, il nostro Responsabile Innovazione e Sviluppo, Tommaso D’Angelo (27), è entrato a far parte dell’Executive Board di EWABA ovvero dell’assemblea decisionale dell’associazione.

Nonostante le sue dimensioni relativamente piccole rispetto ad altri associati, Adriatica Oli svolge un ruolo fondamentale nel promuovere l’impiego di biodiesel di II generazione in Italia. Infatti, funge da anello di congiunzione tra l’associazione e il nostro Paese, dove purtroppo si riscontrano carenze e criticità in termini di rapporti istituzionali e promozione del settore.

Ma è proprio per questo che abbiamo voluto impegnarci in prima persona, nella speranza e nella convinzione che presto le nostre istanze si tradurranno in un quadro regolamentare equo che valorizzi maggiormente l’impiego dei biocarburanti derivati dai rifiuti nel trasporto su strada e marittimo. In nome di un’economia e di una società più sostenibili.