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Convegno "VALORE INTANGIBILE - FAMIGLIA, IMPRESA, SOCIETÀ": un successo per Adriatica Oli e la comunità

Il 12 luglio 2024, alle ore 9.30, presso il Teatro delle Logge di Montecosaro, si è tenuto il Convegno “VALORE INTANGIBILE – FAMIGLIA, IMPRESA, SOCIETÀ”, una discussione sul ruolo dell’impresa nella società e sulle sue responsabilità umane. L’evento è stato organizzato da Adriatica Oli, azienda che quest’anno festeggia il 40° anniversario dalla fondazione: 40 anni dedicati alla raccolta e al recupero di rifiuti inquinanti e dunque alla tutela dell’ambiente.

Adriatica Oli: una storia di crescita sostenibile

Divenuta di recente Società Benefit, Adriatica Oli crede da sempre in un paradigma economico che mette d’accordo la crescita dell’azienda con il benessere della comunità e con la salvaguardia della natura. Oltre a essere leader nel settore dell’economia circolare, l’azienda vuole essere un agente di cambiamento positivo per la collettività. Da qui il desiderio di approfondire il tema del ruolo dell’impresa nella società di oggi con un gruppo di esperti invitati a parlare non solo ai vertici delle aziende e alle autorità del territorio ma anche a chiunque faccia parte della comunità locale e sia interessato a questi temi.

Apertura del convegno

I lavori si sono aperti con un messaggio di benvenuto da parte del moderatore, il Dottor Massimiliano Pontillo, Presidente di Pentapolis Group, direttore del magazine di sostenibilità urbana Eco in Città e responsabile delle relazioni istituzionali di Assobenefit. Prima di dare il via alla tavola rotonda, il Dottor Pontillo ha invitato a salire sul palco Giorgio Tanoni, titolare di Adriatica Oli, il quale ha raccontato brevemente la storia della propria azienda, di cui prese le redini all’età di ventiquattro anni. Da allora a oggi l’impresa ha conosciuto un notevole sviluppo, passando dai cinque dipendenti degli esordi agli oltre sessanta di oggi.

Interventi degli esperti

Il Professor Stefano Zamagni, docente di Economia Politica all’Universitá degli Studi di Bologna, teorico e portavoce dell’«economia civile», ha puntualizzato che occorre abbandonare l’idea dell’homo homini lupus per abbracciare l’assunto contrario ovvero quello dell’homo homini natura amicus (ogni uomo è per natura amico dell’altro uomo). Il Professore afferma che, se vogliamo superare i problemi della nostra epoca, tanto ricca quanto infelice, dobbiamo passare a un approccio economico relazionale, dove l’individuo trova il proprio ruolo in quanto soggetto che si relaziona con gli altri. E a tale proposito, ha affermato che le Società Benefit possono favorire l’auspicato cambiamento.

La Dottoressa Sara Cirone, manager di formazione umanistica specializzata in gestione responsabile d’impresa, ha individuato nella qualità delle relazioni una delle forme di “capitale intangibile” più rilevanti oggi. Ha poi continuato sottolineando il ruolo chiave delle società benefit, un modello d’impresa che mira non solo al profitto ma anche ad avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. La Dottoressa Cirone ha messo in evidenza la “necessità di creare una liason virtuosa tra pubblico, privato e terzo settore”, perché solo attraverso questa azione congiunta si può rendere competitivo un territorio e favorirne lo sviluppo economico, sociale e culturale.

Il Dottor Matteo Pasqual, pedagogista di comunità e filosofo delle organizzazioni, ha posto l’accento sul valore intangibile della bellezza, intesa come bellezza delle persone, dei territori e delle relazioni orizzontali e verticali. “L’intangibilità è qualcosa che nasce nel momento in cui si decide di avere un desiderio comune”. Il Dottor Pasqual vede nell’impresa quel soggetto che oggigiorno può avere il ruolo educativo di cui la società ha enormemente bisogno.

Conclusioni e riflessioni finali

Cosa fare dunque? Perseguire un approccio sistemico, come insegna l’Agenda 2030 dell’ONU, seguire un percorso di strategie condivise e attuare politiche integrate: è questa la sintesi formulata dal Dottor Pontillo che ha infine lasciato la parola alla neosindaca di Montecosaro, Lorella Cardinali, la quale ha auspicato il recupero del dialogo e della fiducia come presupposti per il raggiungimento dell’obiettivo primario: il bene comune. Il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha aggiunto quanto sia importante mettere a fuoco chi debba guidare il processo di trasformazione e come sia necessario prendersi del tempo per riflettere sul paradigma economico illustrato dal Professor Zamagni.

Il convegno si è chiuso con la riflessione della Dottoressa Alessandra Mallamo, AD dell’agenzia di comunicazione GoodCom, che ha organizzato l’evento per conto di Adriatica Oli. La Mallamo ha osservato che “il valore intangibile in realtà è qualcosa di molto concreto e si manifesta nelle persone. L’intangibile è inalienabile: se ci venisse tolto, verremmo snaturati. L’intangibile, inoltre, non esiste per noi stessi ma è qualcosa che va donato agli altri”. E ha concluso citando Aristotele, quando afferma che bisogna fare di tutto per rendere concreta la parte migliore che è in noi, che nasce come intangibile ma che poi si manifesta in qualcosa di molto concreto ovvero nelle relazioni.

Un modello di business per il bene comune

Il Convegno “VALORE INTANGIBILE – FAMIGLIA, IMPRESA, SOCIETÀ” ha offerto l’occasione per portare all’attenzione della collettività un modello di business che punta più alla prosperità generale che al mero profitto di pochi. Secondo i principi dell’economia civile, l’impresa è fonte di bene non solo materiale ma anche sociale e culturale per la comunità in cui opera e che contribuisce a far crescere e progredire. È questo il modello al quale l’imprenditore Giorgio Tanoni ha scelto di ispirarsi.