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LA RISTORAZIONE CONTINUA AD ESSERE IL SETTORE MAGGIORMENTE PENALIZZATO SUI CONSUMI

In un’Italia che da pochi giorni ha visto l’entrata in vigore del nuovo Decreto Draghi, con il ritorno alle zone gialle e alle prime riaperture, emerge ancora un clima di grandi incertezze e difficoltà dovuto, tra l’altro, a un lungo periodo di crisi, testimoniato anche dai dati allarmanti dell’Osservatorio permanente Confimprese-Ey sull’andamento dei consumi di mercato nei settori ristorazione, abbigliamento e non food.

Il primo trimestre 2021 – rileva il rapporto – chiude con un -38,3% rispetto al primo trimestre 2020. Ma se si comparano gli stessi dati con il 2019, ancora esente dall’effetto pandemico, il calo di fatturato raggiunge il     -54,6% con picchi del -60,6% nel Nord Est e del -65,8% nella ristorazione.

Infatti, il settore maggiormente penalizzato continua ad essere proprio quello horeca (-51,2%), seguito poi da abbigliamento e accessori (-42,1%) e il non food (-1,7%), quest’ultimo con performance migliori rispetto agli altri settori per via delle minori restrizioni nel corso dell’intero anno pandemico.

Con riferimento invece al mese di marzo 2021 la ristorazione ha accusato duri colpi con una flessione del -71,4% rispetto a marzo 2019. Tra le aree geografiche più colpite c’è il Nord-Est (Emilia-Romagna, Triveneto) con una diminuzione dei consumi del 74,2%, seguita dal Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta) con un -67%, dal Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) con -59,5% e dal Sud (Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata) con un -56,1 per cento.

Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese, ha dichiarato che: “Risulta evidente che, con cali di fatturato di questa entità, la situazione per le aziende del settore sia difficilmente sostenibile senza la predisposizione di misure urgenti mirate al sostegno e rilancio dei settori e canali interessati”.

Inoltre, alla luce delle nuove regole, a mettere in crisi moltissimi imprenditori c’è l’obbligo degli spazi esterni, che sta creando forti discriminazioni tra chi potrà utilizzarli e chi invece no. Ma non solo! Anche la conferma del coprifuoco alle 22:00, che vincola i clienti a cenare presto e che rende impossibile ai ristoratori organizzarsi per effettuare i doppi turni.

Una situazione, quindi, a dire poco preoccupante, che si rivela ancora fortemente instabile e con molti punti interrogativi per le aziende della ristorazione.